Venerdì 25, alla sera, sono stata alla ex Bertello di Borgo, ospite dell’evento conclusivo di “TransAlp”, progetto nato da realtà associative locali e sostenuto dalla Compagnia di San Paolo.
Subito, un’impressione netta: si è trattato di una serata davvero “made in Cuneo”, con foto, video, illustrazioni, pitture e musica che hanno dimostrato ancora una volta la vitalità e la ricchezza di idee che il nostro territorio è in grado di esprimere, nonostante le difficoltà – soprattuto economiche – di cui soffre il mondo della cultura negli ultimi anni.
Al bando della Compagnia avevano infatti partecipato in 126, ma solo 12 sono stati poi i progetti selezionati per il finanziamento. In un’area molto vasta che comprendeva Piemonte, Liguria e Lombardia, tra i vincitori, ben tre sono risultati della provincia di Cuneo.
All’evento di Borgo erano tutti insieme, TransAlp, Le Marittime invisibili, Nuovi Mondi Festival: per quanto diversi, hanno capito che per crescere è importante parlarsi, mettendo in comune le esperienze e le forze.
Dopotutto, nella società contemporanea è diventato sempre più importante lo “sharing”: basta pensare ai social network, o a tante esperienze che nascono in vari ambiti (come il commercio, gli spazi di lavoro, la progettazione, ecc.). Ma nei secoli, in nessun luogo come nell’ambiente montano lo scambio e la condivisione hanno voluto dire possibilità di sviluppo. Anche l’arte – come ci hanno raccontato i soggetti coinvolti da TransAlp – è al tempo stesso un contesto ed uno strumento di questo dialogo.
Se, oggi, è allora importante riscoprire ed allargare le sinergie, i Comuni hanno un ruolo centrale, che possono esercitare in molti modi, spesso anche senza ricorrere alla cassa: ad esempio con la promozione delle partnership e con la valorizzazione degli spazi. A patto però che anche loro sappiano trovare una dimensione collettiva e collaborativa (come ad esempio quella in costruzione nel Saluzzese).
Le realtà sostenute possono infatti sostenere a loro volta: a tutti noi, ognuno per la sua parte, la responsabilità di innescare e sostenere questo domino positivo in cui è tutto il territorio a guadagnarci, diventando una terra più fertile ed accogliente per nuovi “insediamenti” di idee ed esperienze, economiche come culturali.